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Stenskar, istruzioni all’uso

stenskar Non è una parolaccia, ma è il mio ultimo acquisto all’Ikea per completare il bagno di servizio della casa.

Non so quanti di voi hanno montato mobili dell’Ikea ma ultimamente per me è diventato in sequenza un hobby, lavoro e incubo.

Ecco cosa succede normalmente quando ci si imbarca nella malsana idea di montarsi i mobili da sè.

Quando si tratta di uno dei miei mobili normalmente inizio il lavoro abbandonando lo stesso ancora imballato da qualche parte per casa finchè il vederlo mentre esco/entro dalla stanza che lo contiene inizia ad infastidirmi. Il che di solito accade dopo una settimana, intorno alle 22.00. Inizia quindi la fase “adesso ti assemblo” che porta a riempire la stanza in questione di pezzetti di cartone, carta da imballaggio e bestemmie. Evitate come la peste i taglierini per eliminare/aprire il nastro adesivo dell’imballaggio, o vi ritroverete con una fiancata (quella ben in vista) dell’armadio rigata.

Una volta che avete finito di raccogliere le viti che immancabilmente sono volate da qualche parte preparatevi al montaggio vero e proprio disponendo il mobile su un qualche piano di lavoro (=== sul tappeto per terra). Avete notato che l’Ikea non mette più viti aggiuntive e di scorta? Io si. Ecco perchè ho iniziato a montare su superfici chiare su cui le viti risaltino subito all’occhio dopo essere volate via (di nuovo) per questo o quel motivo.

Comunque sia, raccolti tutti i pezzi in giro per casa (perchè sono migliaia e durante la fase di sballaggio li avete appoggiati dove capitava) iniziate a montare la struttura portante inserendo viti e cunei di legno facendo sempre attenzione a non forzare eccessivamente. Se però notate che una vite/perno/blocco entra troppo semplicemente smontatelo e controllate che non serva ad altro. Il 90% delle volte è di un accessorio.

Finita la struttura portante vi accorgerete che vi manca il martello, peccato che stiate reggendo il fondo del mobile in una posizione assurda, abbiate una dozzina di chiodi in bocca, siate da soli e con l’attrezzo ben riposto nel cassetto della scrivania. In un’altra stanza. Appoggiate quindi alla meglio il tutto quanto, ripetete una dozzina di volte il vostro mantra salva-sanità-mentale (il mio del periodo è “‘nculo acchité…“) ed andate a prendere il martello. Se sentite un rumore di cose che si sfasciano nella stanza a fianco ripetete di nuovo il mantra e fermatevi a guardare un film, magari che faccia ridere. Altrimenti riprendete a lavorare sull’armadio cercando di non ridurvi le dita a piccole salciccette. Onestamente non ho mai capito perchè si debba inchiodare il fondo dei mobili, ma non possono studiare un sistema ad incastro anche per quello? E se si vuole smontare in un secondo tempo? Vabbè… continuiamo.

Adesso viene la fase più critica. Mettere in piedi il vostro lavoro. E’ indispensabile (se siete da soli) mettere un qualcosa di morbido sul punto che userete per fare perno. Sempre che non vogliate sbriciolare gli spigoli del mobile (che stranamente sono delicatissimi) sul pavimento. Messo in piedi il tutto iniziate a montare i vari componente aggiuntivi, che avete lasciato per ultimi in quanto “semplici“.

Ripetete una dozzina di volte il mantra. Per la struttura avete usato in una delle 37 viti ferma cuneo quella sbagliata, una di quelle che stranamente era entrata senza forzature. Comunque nessun problema, il vostro mantra è la vostra salvezza. Prendete ad analizzare il lavoro fatto finora per decidere cosa smontare. Per capire che la vite incriminata è quella sotto l’armadio avete dovuto solo smontare i piedini dello stesso, un ripiano, l’anta e probabilmente schiodare parte del fondo.

Reiterate il lavoro fatto nell’ultima mezzora. Montate i cassetti che hanno un sistema di fissaggio che presuppone che abbiate una vista perfetta, preferibilmente con capacità di nictovisione, e delle braccia snodabili. Montate le ultime due mensole di vetro, cercando di non farle diventare una dozzina mentre provate “a non lasciare troppe ditate“, ed infine posizionate il risultato delle vostre fatiche nell’angolo di casa preposto. Accorgendovi che avete cazzato a prendere le misure. Ma di poco, eh… Se siete fortunati spostando una dozzina di scansie, mensole, armadietti e roba in giro riuscite a sistemare in un buon posto il tutto.

A questo punto è tardi e siete stanchi, sudati e grondanti di sangue dai polpastrelli causa martello e cacciaviti e decidete di farvi una doccia prima del meritato riposo. Purtroppo il mobile è davanti alla porta della stessa… ‘nculo acchité, ‘nculo acchité, ‘nculo acchité…

Ah, per la cronaca. Il mio Stenskar è venuto benissimo ;). Ora (sposto il mobile e) vado a farmi una doccia…

ciuaz

8 replies on “Stenskar, istruzioni all’uso”

Ma Twitter è completamente partito dopo il tuo messaggio in cui ci informavi che ti accingevi a montare questo benedetto mobiletto… non è che è colpa degli accidenti che si sono susseguiti dopo?

Dai almeno il mobile è carino…
Beato te che hai l’Ikea dalle tue parti. Non sai che pazzie devo fare io se voglio anche solamente un porta lampada dell’ikea… ;-)
Ciao,
P|xeL

Dai che non è cosi male, a suo tempo mi montai l’intera mobilia di casa con cose Ikea … si diventa esperti al penultimo mobile ;)

Ci sono stata l’altro pomeriggio per “nasare” 2 scrivanie e libreria (5 m x 3,50) che dovrei mettere nella nuova casa. Fatto però rapidi conti ho capito che ordinarle in un negozio (che le porta a casa e le monta) mi costa meno (in soldi, tempo e fegato) che camallarmele a casa, sballarle, montarle…;-) Così mi son limitata a fare incetta di pentole e posate (trudelutt, kabaré ecc)
E ogni volta che ci vado non posso fare a meno di pensare a questo :-D
http://www.minimarketing.it/ikea_gen.htm

sui cataloghi ikea dovrebbero aggiungere un giudizio per il montaggio (facile, normale, difficile… per esperti ) a me piace da matti fare queste cose, però devo essere da solo :)

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