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di tutto un po' lifehack

La sottile arte della contrattazione ai tempi del web 2.0

Con la mia azienda le cose vanno abbastanza bene e per questo motivo, mio malgrado, ho dovuto ridurre drasticamente le mie ore da sviluppatore per dedicarmi ad attività un tempo da me considerate marginali (alla produzione di buon codice) ma ora indispensabili al fine favorire ed aiutare una sana crescita d’impresa.

Una di queste è la contrattazione delle modalità di fornitura dei servizi con i clienti, attività che porta via, proporzionalmente alla grandezza del cliente, tempo e sanità mentale. Se volete sapere quanto manca ad un mio possibile ricovero, considerate che ultimamente le trattative (se così possono essere definite) sono portate avanti con multinazionali che cubano quanto piccoli stati e che prima di dare una qualsiasi risposta (tipo: “bella giornata, eh?“) passano le domande al vaglio di un pool di avvocati…

Ogni tanto, durante un colloquio o uno scambio di email abbastanza acceso, mi arrivano frasi e concetti, espressi quasi come se rappresentassero La Verità Assoluta, a cui ci si aspetta una accettazione passiva.

A seguire, per mio e vostro diletto, alcune delle chicche che reputo come rappresentanti di un modo di lavorare vecchio e sorpassato.