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IPC, International PHP Conference

Ormai sono tornato da un paio di giorni dall’IPC, devo dire che ne sono stato realmente entusiasta e che mi è dispiaciuto veramente molto perdere l’ultima giornata di talk.

La qualità dei talk, almeno per quelli a cui ho partecipato, è stata decisamente alta. Inoltre ho apprezzato particolarmente i workshop del sabato e domenica di 6h l’uno relativi all’agile development ed a phpUnit.

Mi è piaciuto soprattutto il primo workshop, tenuto da Lars Jankowfsky, che trattava esaurientemente con una simulazione in aula lo sviluppo di un’applicazione con metodologie agili (e che probabilmente parteciperà come relatore al prossimo phpDay). Sei ore ben spese, ed un ottimo ripasso, per i talk tenuti da Gabriele Lana ai phpDay degli ultimi anni, che mi hanno ricordato (per l’ennesima volta) che devo assolutamente iniziare a usare più spesso metodi agili.

Durante la permanenza in germania ho apprezzato la compagnia di due Norvegesi folli, Morten e Gunnar, con i quali abbiamo chiaccherato di tutto, ma veramente tutto. Dal cibo, ai viaggi, alla musica e perfino di lavoro! ;)

Altra soddisfazione è stata quella di assistere alla presentazione dell’imminente Symfony 1.1 (di cui a breve parlerò su Symfony.it e pubblicherò qualche foto sul mio account di Flickr) e di ottenere la promessa da parte di Fabien Potencier di partecipare al phpDay di maggio

In tutto questo però c’è stata una cosa che mi ha infastidito particolarmente.