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Il perchè delle sette regole d’oro di twitter

Mi hanno chiesto a più riprese (via Twitter) di spiegare il mio punto di vista sulle regole che ho scritto qualche giorno fa riguardo Twitter stesso, a parte quelle puramente da cazzeggio (come la prima e l’ultima) le altre sono scaturite da una piccola riflessione.

2. Su Twitter si parla in terza persona

Sulla home page e sui feed di Twitter compare “nome vostro testo” se scrivessi in prima persona avrei dei risultati osceni come:

Fullo sto scrivendo su Twitter

brutti e poco capibili vero?

3. L’inglese è opzionale, ma consigliato

C’è qualcosa da aggiungere? E’ un suggerimento non una regola ferrea. Più scrivete in inglese più avrete followers internazionali.

4.Twitter non è un contatto IM normale, non spammatelo! State facendo broadcasting!
5. Su Twitter non si dialoga e non si rispondete agli altri utenti, per quello ci sono gli IM o le mail o i propri blog

Anche qui bisogna avere del buon senso. Con gli IM è prassi scrivere 2 parole premere invio e reiterare senza preoccuparsi di come verrà formattato/visualizzato il testo. Infatti essendo uno stream tra due persone il dialogo rimane sempre (o quasi) inalterato e capibile. Su Twitter non accade lo stesso.

Se scrivo due parole, aspetto 5 minuti e finisco la frase ad un altro invio c’è il rischio che in mezzo altri 20 utenti abbiamo scritto qualcos’altro di completamente diverso.

Il principio si applica anche al dialogo che molte persone instaurano su Twitter. Non è detto che io abbia i vostri stessi Friends, come non è detto che abbia gli stessi Followers. Ciò comporta che se state chattando con Twitter con un contatto che non seguo mi ritrovi con i feed ricchi di discorsi spezzati e senza senso. Se proprio volete contattare qualcuno tramite il servizio usate i comandi preposti alle chat private.

ciuaz

12 replies on “Il perchè delle sette regole d’oro di twitter”

Ciao,
sulla seconda sono d’accordo in parte, ovvero:
ho scoperto twitter come badge per il blog e, se ne fai soltanto quell’uso, forse è meglio parlare in prima persona che in terza. Poi, entrando nel “vortice twitter”, tra friends e followers, mi son reso conto (anche grazie a te) che la terza persona è di sicuro più indicata. Peccato che non ci sia una via di mezzo tra “uso con badge” e “uso con IM/SMS/Feeds”…

La quinta regola è forse la più “importante”, ma la disattendo moooooooolto spesso…ehm… :-)

ciauh

Mi sembravano dei consigli molto semplici e molto immediati, non credevo ci fosse bisogno di ulteriori spiegazioni. Corollario alla 5 ci sarebbe anche il non scrivere continuamente cose che voglio essere spiritose, ma che alla lunga stancano e basta

I totally agree with your rules, …ooops, scusa, l’abitudine!

Sull’uso della terza persona si può discutere..non è neanche facile esprimere certi concetti in terza persona, se poi il mio inglese non mi assiste è un bel casino. Spesso comunque ci provo, anche perchè la tua osservazione è giusta.
Oltretutto c’è un altro motivo: Twitter, dovrebbe oramai essere chiaro non è una chat.
Assomiglia, come ha scritto Bru, ad una chatroom globale ma con caratteristiche molto particolari, quindi se uno vuole scambiare due battute con un amico, basta che cambia utente nel IM e ci parla direttamente, ma su Twitter ci vuole criterio, sennò è un putiferio.
Comunque ognuno ha sempre la possibilità di eliminare dalla lista gli utenti che non gli aggradano come lo usano.
Secondo me ha senso usarlo in inglese..sennò si rimane nel cortile di casa. Allora tanto vale scrivere via IM agli amici o aprire una chat.

Invece io ancora non riesco a capire come usarlo, non ho followers e non so a chi e’ meglio “aggangiarsi” mi piacerebbe una “twitter for real dummies”.
Raga’ dateme ‘na mano a usa’ to twitter nun c’e’ sto’ a capi’ na mazza

Ti ringrazio, perchè la prima volta che l’ho usato ho utilizzato le tue regole, ora ho deciso di trasgredire solo a quella delle lingue.
Un po’ perchè uso un inglese aberrante e preferisco non espormi al pubblico ludibrio, un po’ perchè in fondo mi interessa seguire gli utenti twitter italiani.. (ed in soli due giorni ho raccolto un sacco di spunti su articoli, interviste, programmini..).
A presto!

tu sei completamente cretino.
il twitter è mio e me lo userò un po’ come cazzo pare a me, no?

su twitter compare nome – vostro testo. tu lo interpreti come soggetto di una frase. io lo interpreto come nome-del-twitter: messaggio del-twitter.
quindi mi diventa strano il primo. è come se su IRC io parlassi costantemente in III persona perchè ho davanti il mio nick.

e se ti ritrovi i feed pieni di discorsi spezzati e senza senso (a)cazzi tuoi (b)secondo me è divertente.

quindi pestati le tue regole nel retto.

ti assicuro, di trolleggiamento qui non c’è intenzione.
sono giunto qui su link di un mio amico/followed di twitter, e il punto è proprio che ritengo un’enormità di ridicolaggine il solo fatto che qualcuno si sia messo a pensare delle regole d’oro su twitter.

già, ho un modo non propriamente infiocchettato di esprimermi. sono fatto così, me lo dice sempre anche la mia mamma che non sono diplomatico.

figlio mio, se io nella mia testolina (senz’altro bacata) penso che dici delle enormi idiozie e che il luogo atto alle tue famose regolette sia l’intestino crasso, ho l’onestà intellettuale di non infiocchettare il discorso. penso una cosa, te la dico. oh, siam fatti così. tu sei liberissimo (e anzi, invitato) a replicare nei medesimi termini.

mi spiace, ma mascherarmi dietro al linguaggio formale non è il mio forte.

a casa mia poi il trolling era altra cosa. ma non oso entrare nel discorso, non sia mai che appunto, mi si accusi di meta-trolling (trolling sul trolling, ahah!)

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