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Di necessità, virtù

Ovvero come abbiamo gestito con Apropos il blocco di alcune conferenze e relativi corsi per testare nuovi modelli operativi.

Come alcuni di voi avranno notato, diciamo tutti quelli che non vivono isolati dal mondo, la diffusione del Corona Virus ha creato qualche disagio sul territorio italiano, facendo chiedere alle autorità di impedire rassembramenti di persone, fiere e conferenze. L’operato di Apropos, per conto del GrUSP e di altre associazioni, ne ha ovviamente risentito.

Forti però della nostra esperienza da remote workers (il direttivo del GrUSP prima, ed Apropos adesso operano distribuiti sul territorio dal 2003) abbiamo iniziato a tastare il mercato per capire se fosse possibile trasformare alcuni dei corsi in aula in vere e proprie esperienze (in diretta) online.

Per far questo abbiamo prima di tutto discusso con i docenti per capire quali fossero i punti deboli del corso, o quelli che necessitano di una presenza fisica del docente (o di un suo assistente), per capire come evitarli o sopperirne la mancanza con alternative altrettanto valide. L’idea è quella di non muoverci in un mercato di corsi registrati, ma di dare (in quanto uno dei principi di Apropos) una esperienza di qualità e fortemente professionalizzante con corsi in streaming ed in diretta.

Capiti quali fossero i corsi convertibili ad una fruibilità in streaming, e definite le singole necessità abbiamo lavorato alla software selection.

Già avevamo buona conoscenza dei prodotti oggi sul mercato per fare webinar e ne abbiamo approfittato per contattare le aziende che riteniamo avere prodotti con un rapporto qualità/completezza/prezzo che rendessero i workshop facili da fruire, affidabili ed al tempo stesso non ne snaturassero eccessivamente la struttura dei costi.

A questo punto, consapevoli della possibilità tecnica abbiamo iniziato a sondare il terreno per capire se c’è la possibilità di testare fin da subito la nostra value proposition o se ci fossero ulteriori passi da fare. Il primo sondaggio che abbiamo creato, ed al quale abbiamo invitato un numero ristretto di partecipanti, ha fatto emergere alcuni pattern che ci hanno scatenato ulteriori domande su come gestire al meglio questa opportunità (sicuramente non banale da cogliere).

Dandoci anche spunti su quali dovessero essere i temi da affrontare al meglio.

Per portare avanti il passo successivo ci servi tu, lettore. Devi aiutarci compilando questo breve questionario che ci permetterà di capire, se, durante l’anno potremo iniziare a mettere online i primi workshop community driven.

Compila il questionario

https://forms.gle/H8wAXCNYKNJXPK8LA

Sai che svolgendo corsi online riduci la CO2 dovuta a trasporti (di docenti e studenti), produci meno materiale di scarto (essendo tutto digitale), hai un sostanziale risparmio sul prezzo del corso stesso e puoi comunque avere un buon engagement con gli altri studenti ed i docenti?