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Linguaggi di programmazione, offerte di lavoro e trends

statistiche di richieste offerte lavoro per tipologia di linguaggio

Leggendo la ML dei soci del GrUSP oggi mi è capitato di conoscere un sito molto interessante chiamato Programming Language Popularity che fa un’analisi comparata (ed aggiornata frequentemente) delle ricerche fatte su Yahoo!, Google ed altri siti riguardo ai principali linguaggi di programmazione.

Ne esce fuori un’analisi particolare che fa vedere come, nell’era dei linguaggi interpretati, il re indiscusso in tutti gli ambienti (ricerca, offerte lavoro, trends) sia ancora il C (anche se su stessa ammissione dei curatori della meta-analisi, cercare “C” spesso porta ad includere i falsi postivi “C++” e “C#”), secondo solo ad SQL per le offerte di lavoro su craiglist e seguito a ruota da JAVA (altro linguaggio sulla bocca di tutti) e PHP (onnipresente ed in buone posizione su tutte le statistiche).

Altra cosa interessante è che i nuovi linguaggi (o per meglio dire i linguaggi riscoperti grazie a framework e librerie più o meno potenti) stanno attirando molto l’interesse dell’ambiente tecnico. Javascript (vera rivelazione degli ultimi due anni), Ruby e Haskell sono infatti in ottime posizioni e Python, su aggregatori particolarmente attenti ai buzz tecnici come programming.Reddit, rivive una seconda giovinezza (segno forse di un rinnovato interesse per il linguaggio dovuto a framework come Django che lo riportano in auge nel mondo del web dopo quella [imho] fetecchia di Zope).

Ovviamente queste statistiche non vanno prese come oro colato, ma anzi essendo limitate a ben poche fonti (soprattutto per quello che riguarda le offerte di lavoro) non mi meravigliere i di vedere in futuri aggiornamenti del sistema rivoluzioni nella “classifica”.

2 replies on “Linguaggi di programmazione, offerte di lavoro e trends”

non mi stupisce affatto la posizione del C: è ancora fondamentale, specie adesso che si muovono tutti verso appliances e ambienti ristretti, e dove non c’è un chiaro “vincitore” tra tutti i linguaggi con VM, o una VM in grado di far girare più linguaggi (a parte quella microsoft, che però non ha preso molto piede). su venti colleghi, il 90% scrive in C, e il paio che non lo fa sono management. :-)

quando a programming.reddit: leggevo giusto ieri sulla ml dei london perl m[ou]ngers di un tentativo di aumentare gli articoli sul perl su programming.reddit; ha ottenuto scarso successo, con un paio di motivazioni interessanti. la prima: essendo popolati da script kiddie (non tutti, e non completamente, ma la maggioranza schiaccia le parti sane), non appena si vede “perl” nel titolo ecco che scatta il “python|ruby|c#|… sono meglio”. la seconda: difficilmente si vedono articoli tecnici sul perl, che sono quelli che la maggior parte degli sviluppatori perl vorrebbe vedere.

la prima considerazione è un problema inerente al web sociale, e sulla considerazione che di esso hanno alcuni della “vecchia guardia”; la seconda è più interessante, soprattutto considerando che perl5 è un linguaggio maturo, con una userbase piuttosto consolidata. basta vedere come è stata gestita la notizia della BBC riguardo un sistema MVC sviluppato internamente con pochi moduli (e.g.: senza Catalyst): “perl-on-rails”. ho detto tutto.

Vorrei far notare come le ricerche di langpop.com disegnino un quadro anglofono del mondo della programmazione che potrebbe essere differente da quello Italiano.
Cmq sono senza dubbio dati interessanti e abbastanza indicativi.

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