Categories
advisoring pensieri

Trova il tuo Herbie

Uno dei libri che mi ha più colpito negli ultimi anni, è stato The Goal di E. Goldratt (se siete pigri ho appena scoperto che ne esiste una versione in italiano in forma di audiolibro su Audible). Lo lessi qualche anno fa, non ricordo se 5 o 6 anni fa al ritorno di una delle prime edizioni di BetterSoftware, e ricordo come se fosse oggi come mi fece scattare una molla interna su alcuni dei temi che, in quel periodo stavo cercando di approfondire e comprendere meglio.

The Goal è un romanzo manageriale che parla di complessità, Continuous Improvement e che introduce il tema della Theory of Constraints, in italiano Teoria dei Vincoli, che più mi ha aperto gli occhi su come e cosa dovevo guardare per la risoluzione dei problemi che stavo affrontando.

Herbie, nel libro, è uno scout, il più lento del gruppo e che viene visto come causa del ritardo durante una escursione. Dopo un primo momento di sconforto del gruppo che valuta anche di lasciarlo indietro, arriva la comprensione che distribuendo il peso (carico di lavoro) e facilitandogli il percorso tutti ne avrebbero giovato.
Herbie, nel romanzo, è anche una delle macchine di produzione che é più lenta e che fa creare magazzino (e spreco) al resto dell’azienda orientata a massimizzare l’utilizzo dei macchinari. Viene quindi compreso che cambiando il layout e l’ordine di produzione si può migliorare tutto il processo, anche senza avere una produzione al 100%.
Ma l’Herbie-macchina nel tempo cambia, perché riconfigurando il processo di produzione cambiano i vincoli e cambiando i vincoli sono altri fattori a far emergere ritardi di produzione (ie. mancanza di materia prima, riduzione della richiesta, etc).

Comprendendo a fondo le basi di questa teoria si può capire perché e dove è opportuno lavorare al miglioramento del funnel delle Pirate Metrics della propria startup, dove guardare nel processo di Continuous Improvement della propria azienda, di focalizzarsi sul corretto outcome e non su output generici e generalizzati. Del fatto che avere nel proprio Capacity Plan aziendale le persone scariche di un 20% non è un problema, anzi una fonte di nuove opportunità. Anche nel mondo della sostenibilità e nell’eco-design scelte apparentemente ininfluenti o controintuitive possono innescare una catena di eventi che rendono iniziative sulla carta ecologiche (ie. la riduzione del piombo nei circuiti stampati) alla lunga più pericolose nella filiera (il processo di estrazione del bismuto è molto meno sostenibile e la qualità del prodotto finale inferiore).

La TOC è solo il primo passo verso la comprensione che viviamo in un mondo complesso (quasi prossimo al caotico) e che la fenomenologia di causa-effetto è una mera semplificazione che nel mondo dell’impresa può essere usata per raccontare una storia, ma non per viverla o farla evolvere.