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Flussi e riflussi: la QA(gile) dei processi di sviluppo

Quality assurance, or QA for short, refers to a program for the systematic monitoring and evaluation of the various aspects of a project, service, or facility to ensure that standards of quality are being met.

fonte wikipedia

Sarà che sono sempre stato abbastanza sensibile all’argomento (vedi anche il mio ultimo talk al phpDay 2010) e che ho sempre pensato al mio lavoro su criteri molto simili a quelle citati nel craftsmanship manifesto, ma ultimamente (diciamo nell’ultimo anno) mi pare che sempre più persone (e personaggi) che vivono nell’enorme calderone del mondo agile/xp/dialetti-vari parlino di QA.

Il problema è che, imho, ognuno riporta la QA al proprio mondo dimenticandosi di tutte le altre sfaccettature e che spesso QA nel mondo agile venga intesa in termini di code coverage.

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di tutto un po' lifehack recensioni

100Km con le MBT ai piedi…

Come molti di voi sapranno, seguendomi su FriendFeed o su Twitter, qualche mese fa ho comprato un paio di MBT, per la precisione le Tembea White Cap, per provare a alleviare il continuo dolore al ginocchio che mi perseguita da qualche anno.

Le scarpe, che premetto non sono da trekking ma per terreni urbani, sono state testate decisamente a fondo avendomi seguito nel viaggio di nozze in Giappone. Quello che seguirà sarà quindi una piccola recensione, nata da esperienza diretta, utile (spero) a tutti i futuri acquirenti di MBT.

Prima di lasciarvi alla recensione ricordo a tutti che: non sono uno scarparo ma un informatico, pertanto non aspettatevi termini tecnici su questo o quel pezzo della scarpa, non sono pagato da MBT per questa recensione né ho ricevuto da quest’ultima scarpe da provare. Se non vi piacciono i miei criteri di valutazione… cavoli vostri.

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di tutto un po' eventi lifehack

Grazie a tutti!

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Grazie a tutti i partecipanti!

Un grazie di cuore agli amici e ai parenti (e perchè no, anche agli imbucati) per aver reso un giorno speciale ancora più speciale. Un grazie ai nostri genitori, a quelli che hanno ballato ed a quelli che sono fuggiti dalla sala, che ci hanno sostenuto in tutto dalla preparazione delle bomboniere fino agli addobbi degli autobus per il parentame.

Grazie a chi si è macinato km e km in auto con figli appena sfornati, o comunque al primo viaggio impegnativo, e grazie ai suddetti figli per la pazienza dimostrata rimanendo buoni e sorridenti durante tutta la serata.

Grazie ai testimoni, ed all’orrido segreto ahi-noi svelato.. A chi si è fatto viaggi in solitaria in notturna e a chi ha fatto un tour de force in moto. Grazie a chi ha avuto il coraggio di buttare la sposa in piscina completamente vestita, e grazie a chi ha avuto il coraggio di buttarsi in piscina per controllare che la sposa non annegasse. E grazie a chi ha organizzato gli scherzi e giochi decisamente nerd e coinvolgenti!

E grazie alla 500 che nonostante tutto ci ha portani sani e salvi da Jesi all’agriturismo.

Ci sentiremo al rientro dal viaggio di nozze in Giappone, intanto godetevi le foto su flickr!

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lifehack pensieri webdev

Il problema del refactoring

Dare una stima dei costi per il refactoring di un progetto, senza prima averlo analizzato sarebbe come cercare di curare una malattia senza investire tempo e denaro in analisi mediche.

Fullo, mail a cliente anonimo

Sempre più spesso in Ideato ci arrivano richieste per riprogettare, rifattorizzare ed ottimizzare software già in produzione. Ovviamente chi chiede informazioni sui costi si ferma ad un misero «ma quanto mi costa?» senza però ascoltare le due/tre cose che sappiamo sull’argomento (mica ci abbiamo scritto un libro sul refactoring per hobby, no?).

Uno degli ultimi casi che mi è capitato riguarda la riprogettazione (a tutti i livelli, dall’UX alla sistemistica) di un portale da fare in partnership con altre aziende con cui stiamo lavorando già da tempo. Solo la fase di preventivazione di massima è costata a tutti parecchio tempo perchè, come al solito, non c’erano idee chiare da parte del cliente che è stato accompagnato mano nella mano in tutta l’attività.

Il quale, però, è ovviamente caduto dal pero vedendo che nel preventivo di analisi mancava la stima dei costi per il refactoring.

Ecco quindi spiegata la metafora che introduce questo post.

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pensieri

SDD: Stage Driven Development

Si definisce Stage Driven Development, o SDD, quel processo di sviluppo, tipicamente estivo e delle PMI italiane, che usa stagisti, normalmente senza competenze ed esperienze sul campo, per creare software business critical che poi dovrà essere rifattorizzato, o nel peggiore dei casi riscritto sottocosto, «che abbiamo già investito ed il budget è poco», da fornitori terzi.

Giusto per riagganciarmi a quanto detto da Luca sull’argomento stage.

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eventi tecnologia

Don’t touch the slow parts

Ed ecco le slide del talk fatto con Federico Galassi durante il BetterSoftware 2010, se vi siete persi il talk e/o magari volete rivederlo in una veste più tecnica venite al phpDay 2010… ;)

ciuaz

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di tutto un po' pensieri

8×1000

Come ogni anno ripropongo la mia personale campagna di sensibilizzazione all’8×1000, quest’anno con il video realizzato da DonZauker.

ciuaz

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eventi php

phpDay 2010 alle porte!

No, non sono di nuovo scomparso nel limbo dei blogger stanchi di scrivere, è che negli ultimi mesi sono stato un po’ preso tra il lavoro ufficiale e quello ufficioso.

Ebbene si, manca solo un mese al prossimo phpDay!

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pensieri

L’azienda che vorrei

  • L’azienda che vorrei dovrebbe mettere le persone davanti a tutto, renderle partecipi di come l’azienda sta andando e perchè.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe perseguire il profitto, non solo quello economico, ma anche sociale ed intellettuale.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe permettere ed invogliare la crescita personale, dando a chi lo vuole la possibilità di fare nuove esperienze, anche collaterali al lavoro svolto in ufficio.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe far si che i dipendenti abbiano assistenza e rimborsi per le spese mediche, perchè la loro salute è anche salute dell’azienda.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe dare spazio alle persone di dire la propria, proporre idee ed avere un piccolo budget per portarle avanti.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe fare della propria forza la traparenza e la consapevolezza che il cliente fa parte del team di sviluppo.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe rendere gli straordinari un evento straordinario, e non una consuetudine.
  • L’azienda che vorrei dovrebbe avere dipendenti che affermano che farsi oltre 40km per andare in ufficio tutte le mattine non pesano affatto.

Fortunatamente questa azienda la ho.

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eventi php tecnologia

ITDEVCon, IPC e AgileDay

Finalmente torno a girare un po’ per conferenze, e che conferenze. Questa settimana sarò impegnato come relatore all’ITDevCon, conferenza dedicata al mondo Delphi e PHP che mi vedrà nella duplice veste di php-ista ed agilista con due talk leggeri sul TDD e i maggiori misunderstand riguardanti lo sviluppo agile.

La cosa che mi rende contento dell’ITDevCon, è che parteciperò ad un evento su quello che è l’evoluzione di uno dei linguaggi che più mi ha divertito ai tempi delle medie, il Turbo Pascal e che tuttora si porta dietro qualche strascico come il tema per Zend Studio con sfondo blu… :)

Al ritorno dall’ITDevCon farò un salto in quel di Karlsruhe per partecipare all’edizione invernale della phpConference 2009, uno dei più importanti eventi europei per PHP che ogni anno vede le migliori teste del globo a cercare (riuscendoci) di farmi ubriacare parlare di tutto ciò che gravita intorno al mondo dello sviluppo su web ai massimi livelli.

Infine a Bologna, si terrà il 20 novembre, la nuova edizione dell’AgileDay, che quest’anno mi vedrà nei panni di relatore durante un breve talk intitolato Agile === Dinamico . Onestamente partecipare a questa conferenza attivamente, e non come spettatore, mi spaventa un po’ ma cercherò, nel mio (ph)piccolo di svecchiare qualche preconcetto sull’agile e sui linguaggi interpretati ;).

Che dire.. ci vediamo in giro! :)