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Chromium su Fedora 11

Finalmente è stato messo a disposizione di noi Fedoriani convinti un repository con l’ultima versione, aggiornata quasi quotidianamente da svn, di Google Chrome, o Chromium per i puristi.

Per installare il browser in questione basterà creare un file chiamato chromium.repo in /etc/yum.repos.d/ ed inserire al suo interno il seguente codice:

[code]
[chromium]
name=Chromium Test Packages
baseurl=http://spot.fedorapeople.org/chromium/F$releasever/
enabled=1
gpgcheck=0
[/code]

successivamente da shell eseguire:

yum install chromium

ed iniziare a godersi la navigazione.

Alternativamente potete scaricare i file RPM direttamente da http://spot.fedorapeople.org/chromium/.

Per ora Chromium è un po’ più instabile che su Ubuntu, ma avere un browser che usa 100Mb invece dei soliti 600-700Mb (a parità di tab) non ha prezzo!

ciuaz

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Mobilità a confronto, Vodafone, Wind, Tre e Tim in test

vodafone Grazie ad Andrea, e gli altri ragazzi di PromoDigital.it ho avuto l’occasione di passare un paio di settimane a testare connettività di gestori telefonici con le chiavete HSDPA offerte dagli stessi. Non avendo una macchina Windows (reale) e men che meno una Os X ho da subito temuto il peggio per la connettività, invece grazie ai potenti mezzi offerti dal kernel 2.6.27.12 (e superiore) presente su Fedora ed Ubuntu ho potuto navigare senza alcun problema (o quasi) semplicemente inserendo la chiavette nel connettore USB.

Premetto che ho testato le chiavette un po’ ovunque, soprattutto nei miei lunghi spostamenti in treno e che tutte le considerazioni a seguire sono personali e svolte senza criteri scientifici di sorta inoltre non ho minimamente fatto attenzione al tipo di contratto, concentrandomi solo sul funzionamento degli stessi. Unica accortezza avuta è che i test di velocità sono stati fatti in diverse occasioni per tutte le chiavette in modo da avere dati di utilizzo più o meno eterogenei.

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lifehack linux tecnologia

Geekness varia (ed avariata)

Molti penseranno che l’autore di questo blog, l’esimio sottoscritto, non abbia più voglia di scrivere nulla. La realtà è ben diversa. Sto scrivendo tantissimo, peccato che finisca tutto in draft e li rimanga per mesi.

Siccome mi sono stancato di vedere tutti i post a metà, qui di seguito troverete una sorta di copia/incolla di tutto quello che avrei voluto dire e che, per colpa di lavanderie chiuse e cavallette invadenti, non ho detto.

N96, nuovo firmware nuova grinta.
Pare proprio che aggiornando il firmware dell’N96 le prestazioni facciano un discreto balzo in avanti. Fortunato Luca che si vedrà recapitare il mio già aggiornato… :P

EEEPC 900a, con OS X non si può… per ora
IPIS-OSX è un interessante wiki dove vengono raccolte informazioni sull’installazione di OS X su un EEPC. Purtroppo ad oggi il miniportatile è assolutamente inutile con tale OS (non per l’inutilità del sistema operativo in se) in quanto la maggior parte dei device non viene correttamenta riconosciuta (audio e scheda di rete tra tutti). In compenso pare che con Fedora 10 tutto funzioni bene.

Fedora 10 Preview
E proprio per questo è ormai in download, come di tradizione su Teletran-1, la nuova RC della distro che allieterà le mie giornate informatiche domestiche. Ovviamente la distro in questione, visti alcuni commenti positivi, finirà anche sull’EEEPC 900a citato qui sopra, dove Ubuntu ha fatto l’ennesima pessima figura.

Uebbi, tutto in Python
Il Uebbi, piccolo gadget offerto da Telecom grazie ad una campagna di Zzub, si presta a notevoli hack. Dando un occhio alla nuova versione del bios ho infatti scoperto che è montabile sul linux utilizzando fuse e CramFS. Il sistema sfrutta per tutti i suoi widget degli script Python (purtroppo compilati) e qualche file di configurazione per l’interfaccia grafica. Al prossimo hackfest aziendale si provvederà con il CISO a buttarci su un qualche client SIP per usarlo come telefono vivavoce, anche un sistema di monitoring per fare continuous integration non sarebbe male.

Redmine, alcuni plugin indispensabili.
Riprendendo il discorso continuous integration consiglio una sfilza di plugin per Redmine utili a gestire progetti non solo dal punto di vista dello sviluppo puro ma anche dal monitoraggio e gestione di risorse e tempi. Il primo è il Redmine Messenger che sfrutta l’accoppiata Ruby-Jabber per creare un bot che può fungere da timetracker ed interfaccia “diretta” e semplificata al VCS. Il secondo è il budget-plugin che, come dice il nome stesso, permette di gestire budget e centri di costo per ogni progetto ed infine un tool per integrare software di CI.

ciuaz

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Google Chrome su Fedora 9

Ti accorgi di stare invecchiando quando il Dipendente ti mostra tutto felice che lui ha Google Chrome sulla sua distro linux (Ubuntu) e tu no.

E chi sono io per essere da meno?!

Mi è infatti bastato eseguire
[code]root@teletran-1 #rpm -i http://media.codeweavers.com/pub/crossover/chromium/cxchromium-0.9.0-1.i386.rpm[/code]

Et voilà, Chrome, grazie a CodeWavers, gira anche su Fedora 9! E per di più senza il fastidioso bug che impedisce di accedere a pagine su server sicuri (https://)! :P

[update] ho parlato troppo presto, il bug continua a comparire randomicamente… sigh

ciauz

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Fedora 9 è qui!

fedora 9 sulphur

Ed io sto ancora usando Ubuntu.. che tristezza… ma il prode Teletran-1 sarà contento di essere aggiornato!

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Ubuntu 8.04 e dualhead

la funzione di configurazione della risoluzione di ubuntu Ho, mio malgrado, installato sul nuovo notebook HP la nuova Ubuntu 8.04. Come molti di voi sapranno sono un Fedoriano fatto e convinto e passare alla distribuzione umana dopo anni di yum è stato un discreto stress.

Stress che si è accentuato quando ho scoperto che il dualhead (che andava perfettamente su Fedora 9) con Ubuntu non vuole saperne di funzionare, Tilda non rimane in primo piano e perde spesso il focus e, cigliegina sulla torta, l’audio di Skype funziona a tratti (colpa di un PulseAudio, ma per questo ero già abituato su Fedora 8).

Tra l’altro i geniacci di Canonical nel più totale spregio della funzionalità, hanno nascosto dai menù tutte le applicazioni per configurare la risoluzione video (displayconfig-gtk c’è, ma va chiamata da shell) lasciandone una alquanto spartana (e buggata) che vorrebbe usare xrandr.

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Zend Studio 5.x e Compiz

Se vi ostinate come il sottoscritto ad usare Zend Studio 5.x piuttosto che passare ad Eclipse ed avete qualche problema con Compiz (praticamente la finestra dell’IDE è vuota) dovete modificare il file bin/runStudio_unix.sh così come segue:

[code]
cd /path.to/Zend/bin/
../jre/bin/java -Dawt.toolkit=sun.awt.motif.MToolkit -Xms16m -Xmx256m \
-cp ZendIDE.jar:MRJToolkitStubs.zip:sftp.jar:axis.jar:commons-discovery-0.2.jar:\
commons-logging-1.0.4.jar:javaxzombie.jar:jaxrpc.jar:saaj.jar:wsdl4j-1.5.1.jar:jhall.jar:\
../docs/help.zip com.zend.ide.desktop.Main
[/code]

dove /path.to/Zend è il path di installazione dello Zend Studio.

via JorgeV2

ciauz

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Aggiornare Fedora 8 usando Yum

E’ da un po’ che non parlo di Linux su questo blog, visto che ne scrivo spesso su Ossblog. Riprendo quindi a scriverne per spiegare come fare un facile upgrade di Fedora 7 a Fedora 8 usando il solo yum [alla faccia degli “apt-get distupgrade-isti“]!

Innanzitutto premetto che è importante disabilitare tutti i repository non ufficiali (come Livna) e di rimuovere i pacchetti da essi installati. Un buon inizio è quindi quello di rimuovere i pacchetti più problematici:

[code]yum remove vlc* mplayer* gstreamer-plugins-bad[/code]

subito dopo provvediamo ad aggiornare i repository da cui scaricare la nuova versione di Fedora.

[code]rpm -Uvh http://mirror.anl.gov/pub/fedora/linux/releases/8/Everything/i386/os/Packages/fedora-release-8-3.noarch.rpm http://mirror.anl.gov/pub/fedora/linux/releases/8/Everything/i386/os/Packages/fedora-release-notes-8.0.0-3.noarch.rpm[/code]

fatto questo controlliamo che i repository siano stati aggiunti correttamente e non come .rpmnew ed aggiorniamo yum ed rpm, rimuovendo un altro paio di pacchetti fastidiosi:

[code]yum clean all
yum update rpm\* yum\*
rpm -e –noscripts avahi-0.6.17-1.fc7
[/code]

provvediamo ora con la prima fase dell’installazione:

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Settare la timezone in un server Centos/Red Hat

Dopo anni di utilizzo di GUI la memoria inizia a fare brutti scherzi. Dopo essermi dimenticato dell’esistenza di fsck la scorsa settimana, oggi ho sbattuto la testa 10 minuti sulla tastiera per ricordarmi come settare la giusta timezone in un server Centos 5 sul quale non è presente nessuna GUI.

Beh, la soluzione è veramente semplice, basta infatti copiare il file /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome in /etc/localtime.

Nulla di più! :)

Ovviamente se il vostro localtime è diverso basterà selezionare quello corretto dal path /usr/share/zoneinfo/.

ciuaz

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Installare NetworkManager-pptp su Fedora 7

Dopo il tutorial che avevo scritto per installare un client pptp su Fedora Core 5 non poteva mancare l’aggiornamento che sfrutta direttamente tutte le potenzialità di NetworkManager.

Premetto che onestamente non capisco perchè il pacchetto in questione non sia incluso in quasi nessuna distribuzione, eppure risulta indispensabile per qualsiasi sistemista che ha a che fare con reti Microsoft…

Inoltre molti pacchetti semi indispensabili alla compilazione sono di difficile reperimento (vedi i source di PPPD) quindi se non avete voglia di impazzire con la vostra linux box o volete usare qualcosa di funzionante immediatamente vi ri-consiglio l’ottimo pptp-client, installabile su Fedora 7 con

[code]root@tartar # rpm -Uvh http://pptpclient.sourceforge.net/yum/stable/fc7/pptp-release-current.noarch.rpm
root@tartar # yum –enablerepo=pptp-stable install pptpconfig[/code]

vabbè, non dilunghiamo e procediamo oltre con gli strippi della settimana.