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Circular Economy Manager

Ho comprato questo libro di impulso mentre terminavo la lettura di Impact! un po’ per curiosità ed un po’ perché avevo voglia di leggere di qualcosa inerente a come il mondo italiano vede il nuovo ruolo del Circular Economy Manager (CEM) o del Business Designer orientato alla Sostenibilità, e lo ho divorato in pochi giorni.

Nel complesso, nonostante una piccola delusione (per una mia aspettativa non corrisposta), il libro ha tanti ottimi spunti, abbastanza da consigliarvi di leggerlo…

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Hoshin Kanri, pianificazione strategica e OKR

Le aziende cercano costantemente metodi efficaci per pianificare e raggiungere i risultati desiderati. Non è un mistero che apprezzi particolarmente gli OKR, questo però non mi impedisce di usare anche altre metodologie affiancandole o indipendenti al fine di trovare una quadra rispetto allo stile dell’azienda con cui lavoro. Una delle metodologie che più apprezzo usare è Hoshin Kanri, un sistema di pianificazione strategica originario dal Giappone ma che nasce dall’influenza di W. Edwards Deming nel dopoguerra.

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Sostenibilità del Software, ovvero: andare oltre al solo Green Software

Dobbiamo capire che la sostenibilità del software va oltre le best practices della Green Software Foundation!

La Green Software Foundation ci ha fornito preziose linee guida, come l’indice SCI (Software Carbon Intensity), per misurare l’impatto ambientale del software. Tuttavia, la sostenibilità del software non si limita solo a questo aspetto. Perché un software sia veramente sostenibile, occorre considerare anche altri fattori cruciali.

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Life Cycle Thinking e Pensiero Critico

Ieri, durante il Q&A il workshop sul Life Cycle Assessment a Green&Blue Festival è nata una interessante discussione su cosa significa fare framing e come scegliere indicatori e mi sono accorto che usare (ed insegnare) gli OKR mi ha dato un notevole vantaggio sul tema.

Imparare a fare framing dei problemi e sviluppare competenze come il Pensiero Critico è importante per diverse ragioni, non solo nel contesto del LCA, ma anche per identificare le metriche da perseguire per migliorare il proprio impatto complessivo.

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Invincible OKR

Una mia ossessione è quella di abilitare le aziende a ragionare su due diversi binari, quello del business as usual e quello dell’innovazione.

Digitiamo opera in questo modo, con una linea di business più tradizionale ed una prossima allo startup studio. Ma anche Apropos ha un filone di innovazione per identificare nuove opportunità sul mondo degli eventi IT (cosa che si è rivelata fondamentale alla sopravvivenza negli ultimi due anni).

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OKR e Lean Canvas Board, come usarli insieme

Una delle cose più complesse da fare quando si stanno iniziando ad usare gli OKR è capire come poterli scrivere in modo che siano efficaci e non ricordino una mera to-do list, non che avere (qualche) OKR di tipo committed sia un problema insormontabile, ma limitarsi a questo tipo di obiettivo è ben distante dallo scopo per cui la metodologia dovrebbe essere adottata. Quindi tutto quello che basta fare è scrivere degli obiettivi sfidanti…

Ho mentito.

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Oceano blu, letteralmente

Oltre un decennio anno fa, decisi, dopo un lustro da freelance, di tornare a fare l’imprenditore aprendo (di nuovo) una azienda di servizi. Avevo letto un paio di anni prima Strategia Oceano Blu ed ero rimasto affascinato di come la metodologia che aveva trasformato, ma diciamo anche rivoluzionato, il Cirque du Soleil creando intorno ad esso un nuovo mercato, era per quanto concettualmente semplice tanto complessa da applicare efficacemente.

Fortunatamente questo non ci scoraggiò e ci fece identificare una nicchia (fare software di qualità e con metodologie di eXtreme Programming) in un oceano rosso (sviluppo con PHP) diventando in pochi anni una azienda di riferimento per la community degli sviluppatori web.

Identificare oceani blu, ed applicare strategie per farli diventare business (economicamente) sostenibili è nel tempo diventata una delle attività professionali che faccio più volentieri e che ho iniziato ad applicare anche nel mondo della sostenibilità, nella sua accezione più ampia.

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Purpose driven company, cultura aziendale e OKR

Sinek, durante un Ted Talk, diceva:

“Profit isn’t a purpose. It’s a result. To have purpose means the things we do are of real value to others.”

Simon Sinek

In un mondo in cui il principio d’essere di una azienda si sta spostando dalla quantità di denaro lasciata agli shareholder all’aumento sistematico del valore per gli stakeholder (di cui gli shareholder sono una parte), quella frase deve essere impressa nella testa di ogni imprenditore che si rispetti.

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Mission, Vision e canali di vendita

Mi è capitato, e continua a succedere, di parlare con startup che confondono i canali di vendita con la loro mission aziendale. Frasi come “Rivoluzioneremo le palestre vendendo una nuova bevanda energetica” o anche “Cambieremo il mondo dell’hiring lavorando con i coworking” che ad un primo ascolto poco approfondito sembrano interessanti nascondono insidie non banali. Deconcentrando gli imprenditori dal problema identificato e dallo spazio delle soluzioni e confondendo la loro mission con i canali di vendita.

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Come scrivere un KPI utile

Supponiamo di dover sviluppare una applicazione per tracciare il peso dei nostri utenti e che questa registrasse un valore di 80kg. Questa misura ci dice abbastanza per capire se é peso eccessivo o adeguato alla persona che sta usando l’applicazione? No.

Non ci dice abbastanza perché stiamo parlando di una misurazione estrapolata da un contesto e quindi poco utile a costruire un indicatore che sia utile a stabilire una qualche forma di progressione (o riduzione) del peso.

Aggiungendo altri dati come altezza, sesso, età ma anche la data di registrazione del peso possiamo contestualizzare ed iniziare ad estrapolare indicatori chiave o KPI (Key Performance Indicator) utili a costruire e monitorare il percorso di dimagrimento per il nostro utente.

In una conferenza sulle performance di O’Reilly alla quale ho avuto il piacere di partecipare una vita fa la sigla iniziale diceva testualmente:

Velocity is speed plus direction

Cioè senza sapere dove stiamo andando è poco utile avere come dato la sola velocità di esecuzione. Proprio per questo è importantissimo capire come e perché vanno costruiti i propri KPI.

Ma come si stabilisce se un KPI è stato definito bene?